Fabio
Ok capito.
Premesso che:
1) quello a cui dovete sempre fare riferimento sono le indicazioni del vostro commercialista, perche' e' solo lui che puo' conoscere in dettaglio la vostra azienda e che puo' indicarvi come occorre procedere dal punto di vista fiscale
2) come hai giustamente scritto, spesso i commercialisti sbagliano (o magari male interpretano la normativa, o magari non conoscono tutti gli aspetti della stessa) anche perche', obiettivamente, in Italia non e' un lavoro facile
Detto questo anche io personalmente, per molto tempo, ho pensato che per questo tipo di vendite servisse fattura e/o scontrino. Poi mi sono imbattutto in clienti che invece non facevano niente, ne' fattura, ne' scontrino ma a detta dei loro commercialisti in modo assolutamente regolare. Approfondendo ho scoperto in effetti che le vendite a distanza B2C verso clienti italiani, seguono una normativa diversa dalla vendita diretta.
Puoi trovare alcuni approfondimenti ad esempio qui: http://www.fiscomania.com/2015/12/e-commerce-guida-alla-disciplina-fiscale/ http://www.studiomastromattei.it/news-commercialisti-milano/aspetti-fiscali-del-commercio-elettronico
ma in rete puoi chiaramente trovare tantissimo sull'argomento
Devo anche dire che quello che ti sto scrivendo, l'ho scritto in passato anche ad altri, e nonostante questo alcuni commercialisti hanno comunque scelto di continuare a far fare ai propri clienti fattura o scontrino (forse per eccesso di prudenza, o magari perche' e' proprio necessario, questo non saprei dirlo)
Ti consiglierei quindi di chiedere al tuo commercialista di approfondire l'argomento, magari interfacciandosi con l'Agenzia delle Entrate della vs. zona, perche' la gestione e' probabilmente molto piu' semplice di come la state facendo ora.
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